venerdì 8 giugno 2018

Smartphone ai figli? Fate loro un regalo: non dategli uno smartphone

di Lorenzo Armezzani

Fine della scuola, tempo di pagelle e di regali. Molte famiglie (o forse poche in realtà...) si trovano di fronte il dilemma se regalare o meno uno smartphone ai propri figli. Nella maggior parte dei casi la ragione è la più antica di sempre: "perché ce l'hanno tutti!"

 

Ma regalare uno smartphone è come regalare un motorino quando si ha l'età per guidarlo?


In realtà lo smartphone è uno strumento di gran lunga più pericoloso di un motorino: non vogliamo parlare delle radiazioni che friggono il cervello dei nostri pargoletti ma delle conseguenze sullo sviluppo emotivo e relazionale dei bambini e dei ragazzi. Vogliamo infatti parlare del pericolo dell'accesso illimitato nello spazio e nel tempo ai social media.

"Lo sappiamo che in rete ci sono molti pericoli, come il cyberbullismo e gli adescatori di minorenni ma i nostri ragazzi usano solo WhatsApp per chiacchierare con gli amici.." diranno i nostri lettori.

Questi sono pericoli della rete che si possono fronteggiare con formazione, conoscenza, un po' di arguzia ed esperienza: noi invece non ci rendiamo conto che i social media rappresentanto un rischio. Non ci rendiamo conto perché il più delle volte ne siamo vittime inconsapevoli noi stessi.

 

Lo smartphone agli adolescenti è come farli bere whisky direttamente dalla bottiglia

Simon Sinek, un consulente di marketing diventato celebre per il suo "start with Why" in una trasmissione televisiva ha paragonato i social media e l'uso illimitato che tutti noi ne possiamo fare all'alcolismo.
E mentre in tutto il mondo esistono leggi che impediscono l'accesso dei minori all'alcool o al tabacco, con la tendenza di regalare uno smartphone ai ragazzi sempre più piccoli è come se noi adulti aprissimo il mobiletto degli alcolici e dicessimo ai nostri figli "forza ragazzi facciamoci un whisky!"

Quello che colpisce è la maggior parte delle persone che ascoltano Simon Sinek "sente" che ha ragione: lo sentiamo perché tutti noi adulti che facciamo uso dei social sappiamo, consapevolmente o meno, che se analizziamo il nostro stile di consumo (perché di questo si tratta) ci accorgiamo di aver sviluppato una forma, lieve o grave, di dipendenza.

Qualcuno poi si è accorto che effettivamente è vero: se visitiamo il sito dello psicologo americano David Greenfield scopriremo un gruppo di ricercatori che stanno indagano gli effetti di dipendenza creati dall'uso del cellulare. Visitate il suo sito e già lo slogan è eloquente riguardo cosa stiamo parlando: riconnettiti con la tua vita (plug back into life).


Nel sito di Greenfield troviamo anche un semplice test per verificare se il nostro bambino è troppo connesso o meglio se il nostro bambino soffre di digital distraction (che potremmo tradurre con alienazione digitale). Il risultato sconcertante del test è che perfino un adolescente senza smartphone ma con l'accesso a internet o al cellulare di un genitore è a forte rischio di alienazione digitale.

 

Perché i social media non sono adatti agli adolescenti?

Potremmo trovare qualche spunto di analisi in più in un articolo pubblicato nel 2017 sulla rivista online statunitense di Psychology  Today: "Perché i social media non sono "smart" (adeguati) ai ragazzi delle scuole medie".

L'articolo è molto brillante ma ci interessa soffermarci sull'analisi che l'autrice, la dottoressa Victoria L. Dunckley fa dei social media:

  1. i social media non sono progettati per i ragazzi
  2. i social media sono uno strumento di intrattenimento
  3. l'idea "più è meglio" è pericolosa se applicata ai social
  4. i social media sono una forma di intrattenimento video che crea dipendenza
  5. i social media rimpiazzano l'apprendimento delle competenze sociali e relazionali che invece si costruiscono faccia a faccia con le persone ed è duro e faticoso
  6. i social media possono causare nei ragazzi un attaccamento esclusivo con gli amici a discapito dei legami di sicurezza e affetto garantiti dalla famiglia
  7. l'abuso dei social media rischia di causare una severa limitazione al pieno sviluppo di tutte le potenzialità cognitive del cervello di un adolescente.

 

Bill Gates e Steve Jobs hanno cresciuto i loro figli senza tecnologia, e questo dovrebbe insegnarci qualcosa

È il titolo a effetto di un articolo che potete leggere sul sito di Business Insider ma in rete ne potrete trovare anche tanti altri: molto interessante fra gli altri è questo articolo: "Perché i miliardari della Silicon Valley non usano i social media". L'articolo fra gli altri, cita Sean Parker (il fondatore di Napster oltre che fondatore con Zuckerberg di Facebook") che dice testualmente di Facebook: "Dio solo sa cosa sta facendo al cervello dei nostri bambini"


Che cosa regalare allora ai nostri bambini per una bella promozione? Bè la bicicletta non passa mai di moda....

Se invece con lo smartphone ai vostri ragazzi vi siete già messi nei guai da soli, provate a rimediare studiando qualche consiglio pratico di Common Sense, vera autorità nel campo dell'uso consapevole delle moderne tecnologie da parte degli adolescenti.

E per messaggiare con gli amici? Dopo pranzo, ci si becca al giardino